GENTLEMEN,
START YOUR ENGINE!
Benvenuti alla più folle, eccitante e pericolosa corsa letteraria del mondo!

Il regolamento per i corridori è presto detto:
Un tema comune. 
Un racconto di non più di ventimila battute. 
Una manciata di giorni per poterlo realizzare. 
Un pubblico sugli spalti pronto a sostenere i piloti più veloci e a deridere le mezze cartucce.

A questa prima competizione hanno accettato di partecipare vecchi volponi dei velodromi, affascinanti pulzelle dalla penna sovralimentata, semi-professionisti coraggiosi e incoscienti amatori, tutti pronti a darsi gare senza quartiere.

Ogni pilota in corsa ha preso parte alla gara secondo i suoi limiti e le sue capacità e nessuno scritto è stato supervisionato o alterato in nessuna maniera.
Se vi capiterà -e vi assicuro che vi capiterà- di incappare in errori ortografici o grammaticali, in trame sconclusionate o soggetti striminziti, tenete conto che questa è una corsa sullo sterrato dove contano più il cuore e il coraggio che la tecnica e il ragionamento, in cui solo i più sconsiderati si sono sentiti di cimentarsi.
Non stupitevi quindi se vedrete qualche pilota finire contro un muretto laterale o imboccare una via di fuga dopo aver mancato una frenata: qui si corre e correre significa rischiare.
Alla “Writers Death Race” non c’è spazio per i tatticismi da pit-stop o per i parametri telemetrici, qui si va con il piede pigiato sul gas e le dita incrociate sul volante, nella speranza che il dio della velocità l’abbia mandata buona e con le tette grosse.

E’ una giornata splendida, il cielo è terso e l’aria ha il fragrante aroma della gomma bruciata e dei gas di scarico. Voi siete seduti comodamente sugli spalti, il vostro cappellino vi ripara dal sole battente e quella bionda in terza fila vi ha appena fatto l’occhiolino. Compratevi un panino e una birra ghiacciata e godetevi il momento di pace: tra poco ci sarà spazio solo per il rumore dei motori su di giri e lo stridere delle gomme roventi mentre lucidi bolidi si prendono a sportellate con vecchie carrette per il vostro sollazzo e per il dominio di una striscia di terra polverosa.
Questa è “Writers Death Race”, gente.
Cosa chiedere di più?


PER VOI CHE SIETE SUGLI SPALTI.
Le vedete le due colonnine qui di fianco? Quelle sulla sinistra dello schermo. Dai che non è difficile.
Cliccando su uno qualsiasi dei nomi della prima lista, andrete al suo racconto.
Leggetelo e se vi è piaciuto, dategli un voto di apprezzamento cliccando sulla seconda lista di nomi.
Importante:
potete votare quanti racconti volete ma  potete dare solamente un voto a ciascun racconto.

Se poi siete proprio in vena, lasciate un commento in calce al racconto che avete appena letto e dite cose ne avete pensato. Sentite liberi di fare tutti gli schiamazzi che riterrete necessari.

Tra 30 giorni a partire da oggi, il racconto più votato vincerà la Writers Death Race.
Facile, no?


Questo è tutto quello che avevamo da dirvi.

Se poi volete sapere di chi è la colpa di tanta dissennatezza, prendetevela con RRobe (curatore) e Ottokin (grafico).