«We gotta get out while we’re young
`cause tramps like us,
baby we were born to run »
Bruce Springsteen
1996
Un giovane ricco americano, Alex Roy, a Parigi a inseguire sogni di celebrità romanziera, capisce che la scrittura è strada troppo lenta per la sua brama di gloria.
1976
Nei primi fotogrammi di un cortometraggio francese si legge “Le film que vouz alles voir a été réalisé sans aucun trucage ni accéléré”.
2006
Alex Roy in dieci anni ha maturato un sogno: battere il record di traversata degli Stati Uniti d’America: la Cannonball Run. Il film che lo ha ispirato non è una brutta, telefonata commedia con Burt Reynolds, Roger Moore, Dom De Luise e Farrah Fawcett, ma bensì l’opera d’esordio di un regista francese, un dannato mangiarane con un pechant per la vitesse.
1996
Alex Roy ha appena visto quel film (al cinema, non ancora su YouTube), e ne è rimasto colpito, ispirato, sconvolto. Anche se di belle fanciulle bionde ne ha fin che vuole lì in vacanza-studio... e ancora di piu’ ne ha lasciate nel suo paese di origine. Ha capito che quel sorriso alla fine della corsa è allegorico: è il premio per chi ha trovato la strada per realizzare il proprio sogno. E per chi quella strada l’ha percorsa di gran corsa.
1976
Claude Lelouch è un giovane regista francese che dedica una mattina d’agosto a registrare un cortometraggio con protagonista una Ferrari lanciata a folle velocità attraverso le strade di Parigi, che in barba a limiti e poliziotti e rallentamenti arriva in tempo all’appuntamento con una bella, bionda fanciulla.
2006
Alex Roy trovato il nome della sua fanciulla bionda: Cannonball Run.
La traversata della nazione, da costa est a costa ovest: da New York a Santa Monica, in California.
Una cosa seria e americana, quanto la car culture: free, fun and fast.
Il primato da oceano a oceano, prima del tentativo di Alex, è di 32 ore e 7 minuti.
Un primato registrato prima del Patriot Act, dell’esplodere dei navigatori satellitari, del controllo ossessivo delle forze di polizia, delle riduzioni dei budget municipali che hanno trasformati gli agenti in raccoglitori di fondi per l’amministrazione pubblica.
Oggi il Grande Fratello ha gli occhi spalancati, ed eluderli è veramente impresa per pochi.
1976
“C’etait un rendez vouz”, che oggi può far sorridere gli utenti smaliziati da anni di videogame in prima persona, è per l’epoca straordinariamente emozionante. Permette di vivere, grazie alla camera in presa diretta, l’emozione di una corsa a perdifiato, con punte fino ai 220 chilometri all’ora, nelle strade e nei vicoli di Parigi, nei panni di un anonimo pilota.
Questi fu sospettato piu’ tardi di essere Jacques Lafitte o Jacky Ickx, entrambi nel network extended del regista che finì in galera pur di non soddisfare la curiosità degli sbirri.
Il che non fece che accrescere la sua fama, e anche le voci che volessero lo stesso Lelouch a commettere dozzine di infrazioni, al volante della Ferrari 275.
2006
Ci vorranno 31 ore e 4 minuti per raggiungere la bionda sorridente fanciulla da sogno di Alex.
Le violazioni del codice stradale si potranno contare a centinaia.
Un record che, come tutti gli altri, è destinato a durare poco.
Sarà sicuramente battuto da qualcun altro, tra qualche tempo, per motivi che probabilmente neanche il primatista saprà spiegare bene. Se non che sentiva di doverlo fare; di dover correre.
Marco Schiavone una volta era una persona seria.
Oggi è il grande capo delle Edizioni BD
2 commenti:
la biografia non ha mordente, la velocità non l'ho sentita... c'è tutto il preambolo ma manca il fine. Mi dispiace ma niente voto.
Secondo me non è male, Slum. Mi piace l'idea del montaggio su tre binari e il tono da "Istituto Luce" che viene fuori dai paragrafi del '76.
Fab
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